Ho pianto un po’ e non mi vergogno a dirlo. Le file al supermercato e la spesa online, i morti, i bollettini alle 18, le chiamate su Zoom e FaceTime, i week-end chiusi in casa, la paura per quella tosse che è durata un mese, la paura per sorelle, nipoti, genitori, parenti…
Non è finita, eh, ma posso almeno guardare indietro e versare qualche lacrima. Lacrime di tristezza, ma anche lacrime di orgoglio.