Ho passato la mattina a ripulire il barbecue. Per quanto una cosa sia sporca, alla fine torna sempre pulita.
Le persone no. Se sporche sono, sporche rimangono.
Ho passato la mattina a ripulire il barbecue. Per quanto una cosa sia sporca, alla fine torna sempre pulita.
Le persone no. Se sporche sono, sporche rimangono.
Ho approfittato dei 2 mesi di prova offerti Google Stadia. Ho attaccato un DualShock 4 al mio Mac del 2015 (riconosciuto alla perfezione da Stadia) e ho giocato un paio d’ore.
Risultato: boh.
Sinceramente, da proprietario di console, non darei mai soldi a Google Stadia, ma forse il target non sono i gamer “veri”. Per loro c’è ben altro là fuori.
Il progetto è chiaramente sulla via dell’abbandono (come molti altri progetti Google), ma è un ottimo esperimento: se Google fosse seria riguardo Stadia, potrebbe comperare Nintendo e cambiare il mercato dei videogame per sempre.
Purtroppo, non succederà.
La quarantena è dura anche per due pantofolai come noi, ma stiamo bene. Non ci manca nulla e riusciamo a lavorare tranquillamente da casa.
I nostri genitori li vediamo/sentiamo via FaceTime. Per gli amici usiamo Zoom, tutti gli altri… WhatsApp e Telegram. Quando non lavoriamo Roberta dipinge e legge, io mi ammazzo di PlayStation e ho cominciato a fare qualche corso online.
Cuciniamo tanto, mangiamo troppo.
Ok, magari è la prima volta che lavorate da casa per un lungo periodo. Siete un po’ spaesati, vi perdete in un rivolo di mille attività casalinghe (tipo mettere la lavastoviglie, cosa che non fate mai) e non riuscite a concludere nulla.
Sappiate che non è colpa del coronavirus!
Vi aiuto io! Sono anni che lavoro da casa (saltuariamente prima, con più regolarità poi) e vi traduco qui un post che ho scritto qualche tempo fa sul mio blog in inglese.
Restiamo a casa, sì, ma con criterio!
Lo so, lo so. Non scrivo mai e poi scrivo 3 post sul coronavirus, ma è qualche giorno che aggiorno questa mappa dei contagi in Italia e noto, giorno dopo giorno, che i contagi non stanno per niente diminuendo, specialmente in Lombardia.
Lungi da me impanicarmi, ma vedo in giro un certo “menefreghismo”… La gente fa la stessa vita di prima: affolla i supermercati, va a sciare in massa, porta i bimbi al parco (super affollati quelli attorno a casa mia), fa la stessa vita di sempre.
Eppure ci viene consigliato da più parti di starcene a casa. Ma la gente se ne frega. Oggi sono uscito di casa per la prima volta dopo un po’ di tempo, e credevo di non trovare nessuno in giro… Invece…
Sarà un’emergenza molto lunga.
Non è che mi piaccia parlare di coronavirus. È che questa epidemia sta tirando fuori dinamiche interessantissime da osservare.
3 (o 6?) casi confermati in Lombardia e il panico sui social è alle stelle. Su Facebook, visto che ho un po’ di tempo da perdere (sono a casa malato, niente coronavirus), ho trovato un po’ di tutto anche con l’aiuto di amici e colleghi.
Un popolo di santi, poeti, navigatori e virologi.
Una rivelazione. Così, nata da un commento che ho fatto su Reddit.
Ho un cappello natalizio con tanto di barba di Babbo Natale.
Una roba tipo questa: https://images.app.goo.gl/eR9dUos4Br8fVDyg8
Ci ho girato per mezza Europa durante i vari mercatini di Natale che visito. Perché lo metto? Lo faccio perché ho quasi 40anni e posso fare il cazzo che voglio.
Credo non ci sia niente di più vero per me oggi, e niente di più bello.
Perché non lo fai?
Me l’hanno chiesto giusto oggi. La prima risposta, di pancia è stata: “non ne ho il tempo”.
Che poi riflettendoci, può essere solo poco più che una scusa.
La fine dell’anno che sta arrivando è il momento migliore per fare la classica lista dei buoni propositi per l’anno nuovo.
C’è solo un momento migliore della fine dell’anno per fare una lista di buoni propositi. Farla ora.