Agorafobia, portami via

Lidl, nuova apertura proprio accanto a casa. Cerco parcheggio. (ma sono tutti qui?). Ci metto 15 minuti. Entro. Disinfettante. (non provano la temperatura?). Un vecchio tossisce. (stai a casa vecchio di merda). Si abbassa la mascherina. Tossisce forte. Mi allontano. (vai a casa, vecchio di merda). Gli altri si allontanano. Ansia. (e se lo incrocio nella prossima corsia?). Non compro niente. Esco. Disinfettante.

Vado al Mediaworld. (così mi passa). Parcheggio. Fila all’ingresso. (vaffanculo, ma tutti qua siete?). Giro i tacchi. Disinfettante. Torno a casa. Passo davanti al bar della mia piccola frazione. Veranda. Chiusa. Tavolini tutti pieni. (che cazzo?!). Distanza zero. Mascherine zero. (la mascherina ostacola lo spritz). (ma sono io pazzo o sono loro?).

Casa. Disinfettante. Cambio. Relax.

Ho pianto un po’

Ho pianto un po’ e non mi vergogno a dirlo. Le file al supermercato e la spesa online, i morti, i bollettini alle 18, le chiamate su Zoom e FaceTime, i week-end chiusi in casa, la paura per quella tosse che è durata un mese, la paura per sorelle, nipoti, genitori, parenti…

Non è finita, eh, ma posso almeno guardare indietro e versare qualche lacrima. Lacrime di tristezza, ma anche lacrime di orgoglio.

Immuni? No grazie.

Bravi tutti eh.

Bravo il governo che ha scelto quella che probabilmente è la più grossa realtà italiana di sviluppo mobile e non il solito caciottaro raccomandato.

Brava Bending Spoons, da sviluppatore non oso immaginare la pressione a cui sono stati sottoposti tutti i membri del team.

Un po’ meno bravi voi. Io non ho in alcun modo intenzione di contribuire a creare un pericoloso precedente di “tracciamento massivo della popolazione da parte del governo”, fosse anche garantita la mia privacy come in questo caso.

Creare un’abitudine al download di applicazioni “del governo” che “ti tracciano” e renderla una cosa “normale” va evitato in tutti i modi.

La prossima app potrebbe non essere così sicura.

Mi hanno fregato la primavera

Potrei dare la colpa al governo cinese, alla globalizzazione, a quel tizio di Codogno che col coronavirus si è fatto 8 mezze-maratone, 15 cene e 31 apertivi, oppure al tizio che ha deciso di abbinare il pipistrello al maiale nella sua zuppa di merda…

Non lo so, non mi interessa nemmeno più a questo punto.

So solo che qualcuno mi ha fregato la primavera. E deve ridarmela.

Come state? Noi stiamo bene!

La quarantena è dura anche per due pantofolai come noi, ma stiamo bene. Non ci manca nulla e riusciamo a lavorare tranquillamente da casa.

I nostri genitori li vediamo/sentiamo via FaceTime. Per gli amici usiamo Zoom, tutti gli altri… WhatsApp e Telegram. Quando non lavoriamo Roberta dipinge e legge, io mi ammazzo di PlayStation e ho cominciato a fare qualche corso online.

Cuciniamo tanto, mangiamo troppo.

E voi come state? Taggo Gioxx, Lorenzo, Andrea.

Trucchi semplici per il lavoro da casa

Ok, magari è la prima volta che lavorate da casa per un lungo periodo. Siete un po’ spaesati, vi perdete in un rivolo di mille attività casalinghe (tipo mettere la lavastoviglie, cosa che non fate mai) e non riuscite a concludere nulla.

Sappiate che non è colpa del coronavirus!

Vi aiuto io! Sono anni che lavoro da casa (saltuariamente prima, con più regolarità poi) e vi traduco qui un post che ho scritto qualche tempo fa sul mio blog in inglese.

  • Rispettate la solita routine mattutina: doccia, barba, lavarsi i denti… Come se si dovesse uscire di casa
  • Vestitevi casual se volete, ma vestitevi (il pigiama è bandito) e mettetevi sempre le scarpe (inganna la vostra mente: se mettete le scarpe state andando al lavoro)
  • Puntate la sveglia sempre alla stessa ora, come quando andate in ufficio. Concediti al massimo 15 minuti di sonno in più
  • Fate il bucato, il letto, ecc… PRIMA di iniziare a lavorare (evitate le distrazioni!)
  • Trovate un angolo silenzioso in casa lontano dai bambini, se ne avete. Se dovete guardare i vostri figli mentre lavorate da casa, sappiatelo, siete i miei eroi
  • Prendetevi il vostro tempo. Se siete abituati a prendere un caffè intorno alle 11 in ufficio, fate lo stesso a casa
  • Pausa pranzo di 1 ora? Fate una pausa di 1 ora. Di solito mangiate alla scrivania? Fate un pranzo veloce anche a casa.
  • Se di solito lasciate l’ufficio alle 18:00, smettete di lavorare alle 18:00, è facile perdere la cognizione del tempo!
  • Se avete bisogno della massima resa della connessione a Internet, fermate tutti i download/torrent o qualsiasi altra attività “non lavorativa” che consuma banda
  • Controllate la VPN (o qualunque connessione voi stiate usando) la sera prima (o meglio, con un po’ di anticipo) per essere pronti in caso di problemi.
  • NO TV! (mettete un po’ di musica se vi annoiate)
  • Fate qualche passeggiata in giro per casa ogni ora
  • Bevete molta acqua

Restiamo a casa, sì, ma con criterio!

Coronavirus, parte terza

Lo so, lo so. Non scrivo mai e poi scrivo 3 post sul coronavirus, ma è qualche giorno che aggiorno questa mappa dei contagi in Italia e noto, giorno dopo giorno, che i contagi non stanno per niente diminuendo, specialmente in Lombardia.

Lungi da me impanicarmi, ma vedo in giro un certo “menefreghismo”… La gente fa la stessa vita di prima: affolla i supermercati, va a sciare in massa, porta i bimbi al parco (super affollati quelli attorno a casa mia), fa la stessa vita di sempre.

Eppure ci viene consigliato da più parti di starcene a casa. Ma la gente se ne frega. Oggi sono uscito di casa per la prima volta dopo un po’ di tempo, e credevo di non trovare nessuno in giro… Invece…

Sarà un’emergenza molto lunga.

Un popolo di santi, poeti, navigatori e virologi: parte 2

Non è che mi piaccia parlare di coronavirus. È che questa epidemia sta tirando fuori dinamiche interessantissime da osservare.

  • L’accaparramento di risorse. Nonostante sia più che calmo, mi ritrovo con circa 15Kg di pasta. “Ne compro un po’ di più, non si sa mai” è stata la scusa che ho accampato. Pare io sia proprietario di ben 24 maxi-rotoli di carta igienica, equivalenti ad almeno una 50ina di rotoli normali.
  • Lo smartworking. Per fortuna la mia azienda ha saggiamente deciso di lasciarci a lavorare da casa per l’intera settimana. Non sono mai stato così produttivo. Spero che questo esperimento apra un po’ di menti.
  • Le consegne. Amazon dopo una sbandata iniziale consegna tranquillamente. Ho giusto comprato due cavolate arrivate in perfetto orario.
  • Il medico di famiglia. A casa abbiamo avuto l’influenza e siamo in via di guarigione. Il mio medico di famiglia è molto giovane, ma molto smart. Ti telefona, ti manda email, e quando ne abbiamo avuto bisogno l’abbiamo sempre trovato. Un vero baluardo della tanta vituperata sanità italiana. No, il nome non ve lo dico, se no me lo rubate.
  • Gli indesiderati siamo noi. L’ironia qui si spreca. Gli italiani non sono graditi in molte nazioni ormai. Come cambiano in fretta le carte in tavola!